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Stati Uniti contro Cuba: storia di un conflitto: il video dell’iniziativa

Stati Uniti contro Cuba: storia di un conflitto

Tra i molteplici effetti della guerra in Ucraina sta emergendo, in Africa come in Latinoamerica, quello di un’accelerazione del processo di decolonizzazione reale dai gioghi dell’imperialismo statunitense ed europeo.
Questo in seguito a un percorso di progressiva emancipazione economica dovuta soprattutto alla costante azione politica, finanziaria, infrastrutturale e commerciale della Cina, della Russia e dei Paesi appartenenti ai BRICS.
L’isola di Cuba, con la sua Rivoluzione, si è sempre posta all’avanguardia di questo processo, rivendicando anche con orgoglio il proprio spirito di solidarietà internazionalista. Nonostante oltre 60 anni di feroci attacchi statunitensi e di un criminale blocco economico volto a strangolarla, resiste la volontà del suo Popolo ad autodeterminarsi e di avere cara, come la luce dei propri occhi, la propria sovranità.
Ripercorreremo la storia e proveremo a riflettere sul destino dell’isola rivoluzionaria nel contesto dell’attuale scontro avviato dagli USA e dai suoi alleati subalterni.

Ne parleremo alle 19.00 con
SALIM LAMRANI (docente presso le Università di Parigi-Descartes e di Marne- La-Vallée, scrittore francese ed esperto dei rapporti tra Cuba e gli Stati Uniti)
MARIA GIOVANNA TAMBURELLO (portavoce del Coordinamento di Solidarietà con Cuba – CSC).

Sarà presente MARCOS HERNANDEZ SOSA, Console Generale della Repubblica di Cuba a Milano.

Dalle ore 21.00 cena popolare di autofinanziamento, per la quale chiediamo di prenotare entro le ore 21.00 di mercoledì 4 ottobre al numero 3534351278 oppure alla mail comitatocontrolaguerramilano@gmail.com

Comitato Contro La Guerra Milano
Coordinamento di Solidarietà con Cuba

Qui l’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/610555821234464/

Giornata della cultura cubana

Sabato 29 ottobre siamo stati ospiti, come Casa Rossa e Comitato Contro La Guerra Milano, dell’associazione culturale CONACI (Coordinamento Nazionale Cubani Residenti in Italia), presso la sede del Consolato della Repubblica di Cuba a Milano.
Si è celebrata la giornata della cultura cubana, introdotta dal discorso del Console Generale Llano Gonzàlez Pérez. Il Console nel suo discorso ha ricordato ai presenti l’importanza della cultura cubana nella difesa della Patria e di come ciò sia sempre stato un insegnamento dei Padri della Rivoluzione cubana. Un discorso consapevole e molto attuale quello del Console.
Basti pensare a come l’ambito ideologico-culturale sia a pieno titolo una tra le espressioni principali di questa guerra mondiale che gli Stati Uniti stanno scatenando attraverso la NATO. Non dimentichiamo la vergognosa censura verso la cultura e lo sport russi, oppure il fatto che il Governo britannico appena insediato voglia chiudere gli Istituti Confucio all’interno delle università inglesi. Per non parlare della disinformazione a senso unico da parte del nostro mainstream. Così come non dimentichiamo il tentativo di corrompere le coscienze ed erodere il consenso per rovesciare il potere rivoluzionario cubano, attraverso canzoni reazionarie come “Patria y Vida”. Ovviamente lo scorso sabato si è cantato per la Patria, non contro di Lei!
Durante l’iniziativa erano presenti il dott. Carlo Ricardo Pérez Diaz ed il dott. Julio Guerra Izquierdo della brigata Henry Reeve, i quali hanno coordinato i medici cubani presenti a Crema e a Torino nel momento più acuto della pandemia di Covid 19 nel nostro Paese. Entrambi hanno rivendicato con orgoglio lo spirito della solidarietà internazionalista che da oltre 60 anni anima la Rivoluzione Cubana. Hanno inoltre ricevuto presso il Consolato Generale riconoscimenti, diplomi e tanti meritati applausi.
D’altronde nel Mondo c’è chi esporta armi, guerre e distruzioni nel nome di Dio e di una presunta democrazia; c’è invece chi esporta medici nel nome dell’umanitarismo. Noi senza alcun dubbio stiamo dalla parte dell’umanitarismo espresso da Cuba. Così come stiamo con Cuba nel denunciare il criminale bloqueo che da oltre 60 anni infligge enormi sofferenze ad un Popolo, il quale ha semplicemente deciso di autodeterminarsi e che ha cara, come la luce dei propri occhi, la propria sovranità.
Concludiamo ringraziando l’associazione CONACI, il Console Generale ed i funzionari del Consolato per l’ospitalità e per l’organizzazione di questa iniziativa a cui è valsa la pena partecipare.

A nome dei compagni e degli amici di Casa Rossa e del Comitato Contro La Guerra Milano

Cuba chiede una soluzione che garantisca la sicurezza e la sovranità di tutti

«L’ostinazione statunitense, nel proseguire ad espandere la NATO verso i confini della Federazione Russa, ha portato ad uno scenario con implicazioni di portata imprevedibile e che si sarebbe potuto evitare.
Sono noti i movimenti militari effettuati negli ultimi mesi dagli Stati Uniti e dalla NATO verso le regioni limitrofe alla Federazione Russa. Aggiungendo a questo il rifornimento di armi moderne all’Ucraina, ciò equivale ad un progressivo accerchiamento militare.
Non è possibile esaminare in modo rigoroso ed onesto l’attuale situazione in Ucraina, senza valutare attentamente le giuste pretese della Federazione Russa nei confronti degli Stati Uniti e della NATO, nonché i fattori che hanno portato all’uso della forza ed al mancato rispetto dei principi giuridici e delle norme internazionali, a cui Cuba aderisce e che  sostiene con vigore perché sono un riferimento essenziale, in particolare per i piccoli Paesi, contro l’egemonismo, gli abusi di potere e le ingiustizie.
Cuba è un Paese che difende il diritto internazionale e si impegna nella Carta delle Nazioni Unite, che difenderà sempre la Pace e si opporrà alla minaccia e all’uso della forza contro qualsiasi Stato.
Ci rammarichiamo profondamente per la morte di civili innocenti in Ucraina. Il Popolo cubano ha avuto ed ha uno stretto rapporto con il Popolo ucraino.
La storia riterrà il governo degli Stati Uniti responsabile delle conseguenze di una dottrina militare sempre più offensiva al di fuori dei confini della NATO, la quale minaccia la pace, la sicurezza e la stabilità internazionale.
Le nostre preoccupazioni sono rafforzate dalla decisione recentemente adottata dalla NATO di attivare per la prima volta la sua Forza di Risposta Rapida.
È stato un errore ignorare per decenni le richieste fondate di garanzie di sicurezza da parte della Federazione Russa e presumere che il Paese sarebbe rimasto inerme di fronte ad una minaccia diretta alla sua sicurezza nazionale. La Russia ha il diritto di difendersi. Non è possibile raggiungere la Pace accerchiando o mettendo alle strette altri Stati.
La bozza di risoluzione sulla situazione in Ucraina non approvata nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU il 25 febbraio, che sarà presentata all’Assemblea Generale, non è stata concepita come un reale contributo alla ricerca di soluzioni all’attuale crisi.
Infatti è un testo sbilanciato, che non tiene conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti coinvolte. Neanche è riconosciuta la responsabilità di coloro che hanno istigato o messo in campo azioni aggressive, le quali non hanno fatto altro che accelerare l’escalation di questo conflitto.
Sosteniamo una soluzione diplomatica seria, costruttiva e realistica all’attuale crisi in Europa, costruita con mezzi pacifici, che garantiscano la sicurezza regionale ed internazionale, la sovranità di tutti, nonché la Pace.
Cuba rifiuta l’ipocrisia ed il doppio standard. Va ricordato come nel 1999 gli Stati Uniti e la NATO abbiano aggredito un Paese europeo: la Jugoslavia. Va ricordato anche come l’abbiano poi frammentata con un alto costo in vite umane, in base ai loro obiettivi geopolitici ed ignorando la Carta delle Nazioni Unite.
Gli Stati Uniti ed i loro alleati hanno usato la forza in più occasioni. Hanno invaso Stati sovrani per provocare cambiamenti di regime ed interferendo negli affari interni di altre nazioni, le quali non si piegano ai loro interessi di dominio e difendono la propria integrità territoriale e la propria indipendenza.
Sono anche responsabili della morte di centinaia di migliaia di civili, che vengono definiti “danni collaterali”; di milioni di sfollati e di vaste distruzioni in tutte le aree geografiche del nostro pianeta, a causa delle loro guerre di rapina.»
L’Avana, 26 febbraio 2022
Fonte: https://www.granma.cu/cuba/2022-02-26/cuba-aboga-por-una-solucion-que-garantice-la-seguridad-y-soberania-de-todos-26-02-2022-17-02-37
Traduzione a cura del Comitato Contro La Guerra Milano

Non cambierà il destino di Cuba, ma vogliamo apprezzare pubblicamente la richiesta dell’isola per una soluzione che garantisca la sicurezza e la sovranità di tutti. Bella la coerenza con cui quest’isola diffonde spirito di saggezza, di forza e volontà.

Perché la popolazione cubana non si oppone alla vaccinazione?

Un articolo dei giornalisti Marc Vandepitte e Toon Danhieux realizza un interessante paragone su quello che avviene in Europa e a Cuba, su questo tema.

Mentre in varie regioni del mondo ampli settori della popolazione respingono ed esprimono mancanza di fiducia nelle politiche per combattere il COVID-19, a Cuba le persone le appoggiano e sono coscienti dell’importanza d’essere vaccinate per poter affrontare in maniera efficace le conseguenze del nuovo coronavirus.
Un articolo dei giornalisti Marc Vandepitte e Toon Danhieux realizza un interessante paragone su quello che avviene in Europa e a Cuba su questo tema, nel quale si segnala che l’obbligo generale di vaccinarsi e la restrizione alla libertà di circolazione stabilita nel vecchio continente non è la forma per creare l’appoggio nella popolazione.
Uno degli elementi che predomina in vari paesi europei è la mancanza di fiducia nel governo, come indicano i due giornalisti del Belgio, segnalando che molte persone non vaccinate hanno dubbi, con ragione, sulla competenza e/o la buona fede dei governanti che ora vogliono vaccinare prima possibile, per via dell’improvvisazione e del modo in cui hanno maneggiato la pandemia.
Riferendosi all’Isola e alla maniera in cui il governo ha operato nella situazione, Vandepitte e Danhieux riconoscono che già nel gennaio del 2020, quasi due mesi prima che i politici dell’Europa entrassero in azione, Cuba aveva posto in marcia un piano nazionale per combattere il coronavirus, che comprendeva dettagliate campagne d’informazione nei quartieri e dalla televisione.
Il governo cubano ha agito con decisione e ha fatto tutto il possibile per tagliare il virus alla radice.
Il turismo, la fonte principale di entrate, ma anche di contagi, era stato sospeso immediatamente.

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